L’Abbazia del SS. Salvatore al Goleto

Il Monastero. Il suo fondatore. Un manoscritto agiografico del XII secolo

Book Cover: L'Abbazia del SS. Salvatore al Goleto
Editions:Paperback (Italian)
ISBN: 978-8897482277
Pages: 228
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l Monastero del Goleto è un autentico gioiello di arte e di fede situato in provincia di Avellino a circa 6 km da Sant' Angelo dei Lombardi. Ci perviene miracolosamente dagli inizi del basso medioevo, dopo aver subito il degrado dei secoli e dei terremoti, ma anche lo schiaffo degli uomini attraverso abbandono, ruberie, saccheggi, dispersioni, vandalismi, operati talvolta perfino da parte di chi avrebbe dovuto averne cura. A fondarlo fu un uomo dalla forte personalità emersa via via sempre più nitida dagli studi: Guglielmo da Vercelli. Egli era pervaso da una fede profondamente rigorosa vissuta da pellegrino penitente, che lo porta ancora fanciullo in Galizia a Santiago di Compostela sulla tomba dell'apostolo e poi a peregrinare nel sud Italia tra Campania, Sicilia, Lucania e parte della Puglia da dove intendeva partire per la Terra Santa. Il Guglielmo pellegrino conviverà, in costante conflitto, con le sue altre due anime: l'eremitica e la cenobitica.

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La prima si concretizzerà in una vita spartana condotta in luoghi di particolare "asprezza". Il cenobita invece lo ritroviamo nei monasteri da lui fondati; di essi il più noto è il Goleto ove visse e volle essere sepolto dopo la sua morte nel 1142; un monastero femminile ove la presenza maschile era legata alle sole funzioni religiose e amministrative. [...]  Numerose saranno le dipendenze religiose e i monasteri nati per iniziativa del Goleto. Le sorelle saranno anche alcune centinaia e il Goleto godrà delle protezioni di sovrani e l'esenzione dalle imposte (monastero nullius). Poi nella seconda metà del 300, sul finire del  periodo angioino, ne inizia il declino. Nel 1505 il vaticano ne decreterà la fine come monastero femminile e la contestuale "annessione" al monastero di Montevergine di cui il Goleto seguirà il percorso infelice della "commenda". In questi anni si compie la dispersione/distruzione pressoché totale degli archivi del monastero, così che oggi è assai complesso ricostruirne la sua lunga storia. Poi i terremoti, le ricostruzioni e infine il decreto napoleonico del 13.2.1807 che ne sancirà la definitiva soppressione. Ad essa seguiranno appropriazioni, dispersioni e ruberie di arredi ma anche distruzioni di parti strutturali divenendo cava di pietre. Poi vandalismi e infine l'abbandono e l'oblio durati sino al 1973 quando Padre Lucio Maria De Marino, un monaco di Montevergine, ne avviò il recupero. Seguirono i restauri che hanno restituito questo gioiello a nuova vita e allo splendore che ora tutti possono ammirare. Oggi il monastero del Goleto è un luogo nel quale si può entrare da visitatore distratto ma da cui non è difficile uscire con animo pellegrino.

(Estratto dall'introduzione dell'Autore)

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