La bellezza di questo romanzo, che ci rende partecipi di un viaggio via mare da Oriente verso Occidente, consiste nella “musicalità” della scrittura utilizzata da Paolo Rumiz, presente come voce narrante tra i protagonisti di questa storia. Il lettore viene coinvolto in questa onirica vicenda dove una giovane ed attraente donna proveniente dalla Siria, in fuga dalle sue origini e alla ricerca dell’Occidente, si imbarca quasi come una clandestina su una vecchia ma solida barca a vela e motore battente bandiera inglese. L’ equipaggio, molto particolare e quasi piratesco, è composto dall’armatore e comandante di origini anglo-greche, da un francese claudicante, da un cuoco turco e da uno scrivano che identifichiamo come l’alter ego dell’Autore. Leggendo il percorso della navigazione letteraria del romanzo, il lettore/lettrice si trova imbarcato/a in un percorso di conoscenza dei vari personaggi e dei luoghi descritti dall’Autore. L
READ MOREepilogo diventa non un termine ma un punto di partenza che possiamo immaginare dopo aver conosciuto Europa, la vera protagonista di questo insolito e piacevolissimo libro.
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